Bimbi adottati
La stretta relazione affettiva che inizia alla nascita non si esaurisce con essa, anzi. Si costruisce con un percorso che prosegue per molto tempo sul piano biologico e su quello emotivo. L’attaccamento, quindi, può essere ugual- mente creato anche con i genitori non biologici, adottivi o affidatari.
I bimbi adottati generalmente hanno bisogno di tempo: l’innato senso di sicurezza, che istintivamente lega un bambino al proprio genitore, è stato violato da un abbandono, per cui c’è bisogno di dolcezza, tempo e gradualità. Va costruito un nuovo rapporto di fiducia. Gail Steinberg, che ha affrontato il tema adozione-attaccamento in più di un testo, esprime molto bene tutto ciò: “Prendetevi tempo per conoscervi. Non c’è fretta. Prendetevi tempo per guardarvi, toccarvi, ridere, giocare, e di- vertirvi insieme. Voi e il vostro bambino avrete tutta la vita per continuare a rendere sempre più profondo il vostro attaccamento”.
È un bellissimo percorso che inizia dal primo incontro e, nutrito d’amore, prosegue per tutta la vita; il contatto, l’abbracciarsi, il mandare messaggi di amore e di disponibilità all’ascolto rafforzano di giorno in giorno questo nuovo legame.
Il massaggio e il babywearing sono degli ottimi veicoli: possono essere di grande aiuto.
Testimonianza di una mamma:
"Avendo adottato la mia principessa quando aveva 20 giorni, il Mei Tai è stato per tutti e tre di grande aiuto...Abbiamo stabilito con lei un contatto fisico. Soprattutto i primi tempi io la sentivo come “nella pancia”, le tra- smettevo in modo viscerale tutto il mio amore e impa- ravo a sentirla mia. E anche mio marito ha consolidato
molto il legame con lei in questo modo.
In particolare è stata lei a sentirsi accudita, amata, protetta sempre accanto a noi; e nonostante sia stata adottata è una bimba tranquilla, sorridente, serena, piange pochissimo, non ha avuto coliche e dorme tutta la notte."
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